Voci da dentro / Case Matte

1 camper
9 città
3500 km percorsi
30 gruppi, artisti e associazioni coinvolte
8 istituzioni pubbliche
47 eventi (spettacoli, visite teatralizzate, letture, concerti, cortometraggi, mostre fotografiche e installazioni d’arte contemporanea)
10 incontri pubblici (testimonianze, presentazioni di libri, convegni)
2300 spettatori
1 premio nazionale

Nel 2012 Teatro Periferico ha raccolto le storie di coloro che hanno vissuto all’interno dell’ex O.P. Antonini di Limbiate (malati, medici, infermieri e assistenti sociali), al fine di ricostruire le condizioni di vita e di lavoro al Mombello, uno dei maggiori manicomi d’Europa. Il materiale, raccolto direttamente da cittadini, ha dato origine a uno spettacolo dal titolo: “Mombello. Voci da dentro il manicomio”, realizzato in collaborazione con l’associazione delleAli.

Da qui ha preso origine il progetto CASE MATTE, nato con l’obiettivo di stringere legami con gruppi e associazioni impegnati a mantenere viva la memoria di coloro che sono stati reclusi negli 88 ospedali psichiatrici italiani (centinaia di migliaia di persone, forse anche più di un milione) perché, anche se oggi i manicomi sono chiusi, il “pensiero manicomiale” vive ancora nella testa delle persone. Altro obiettivo era aprire una discussione sulla destinazione delle ex-strutture psichiatriche, spesso abbandonate e vandalizzate.

Forte del successo ottenuto con la raccolta crowdfunding, che ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini, il camper di Teatro Periferico è partito da Mombello di Limbiate (5-6 settembre 2015) e ha viaggiato per l’Italia per due mesi: Genova (11-13 settembre), Reggio Emilia (20 settembre), L’Aquila (24-28 settembre), Aversa (9-11 ottobre), Roma (17 ottobre), Volterra (22-23 ottobre), Firenze (24-25 ottobre) e, nel 2016, ha raggiunto Palermo (26-30 ottobre).

Nel viaggio, Teatro Periferico ha incontrato persone e realtà molto diverse tra loro. L’art brut esposta nel Museattivo Claudio Costa a Genova e nella storica Tinaia di Firenze; due moderni musei interattivi: il Museo di Storia della Psichiatria di Reggio Emilia e il Museo Laboratorio della Mente ideato da Studio Azzurro a Roma a Santa Maria della Pietà; il dibattito sulla contenzione fisica con il comitato “E tu slegalo subito”, guidato da Giovanna del Giudice; la discussione sulle cartelle cliniche per il riconoscimento del primo diritto del malato, quello alla propria identità; un’esperienza virtuosa di riconversione con la fattoria sociale Fuori di Zucca, ad Aversa; Nannetti e la sua maestosa opera incisa sui muri del manicomio di Volterra; lo spettacolo I discorsi dell’anima, realizzato da 38 attori – perlopiù utenti dei centri diurni – nel cortile della Vignicella, a Palermo.

La compagnia fiorentina Chille de la Balanza, partner del progetto, ha adattato la sua passeggiata teatrale C’era una volta il manicomio ad ogni struttura attraversata e Gigi Gherzi con il suo Città fragile ha raccolto osservazioni, storie, pensieri degli spettatori sulle fragilità di oggi.

E infine incontri con familiari, psichiatri, gruppi di mutuo-aiuto, artisti, educatori, volontari. Giuliano Scabia a Firenze, il film “87 ore” di Costanza Quatriglio, dedicato al maestro elementare Francesco Mastrogiovanni, morto nel 2009 in un reparto psichiatrico a seguito di TSO.

Il progetto si è concluso a Milano nel 2017, quando alla Casa dei diritti è stata organizzata la mostra Per uscire e basta, a cura di Daniela Rosi, con le seguenti opere: il presepe realizzato dai pazienti dell’ex manicomio di Cogoleto (fotografie di Giacomo Doni), lo spettacolo Mombello. Voci da dentro il manicomio di Teatro Periferico (fotografie di Domenico Semeraro), i disegni di Marco Raugei (La Tinaia), la Compagnia Instabile dell’ex manicomio di Palermo (fotografie di Bebo Cammarata), il manicomio di Mombello documentato da Vittorio Aragozzini (fotografie di Giacomo Doni), Sogni in valigia (video di Bebo Cammarata).

Media partner del progetto è stata l’Associazione Ateatro.