Mombello
Voci da dentro il manicomio
Regia Paola Manfredi
Aiuto regia Giada Balestrini
Drammaturgia Loredana Troschel e Dario Villa
Con Giorgio Branca, Elisa Canfora, Antonello Cassinotti, Alessandro Luraghi, Laura Montanari, Raffaella Natali, Loredana Troschel, Lilli Valcepina, Dario Villa
Scene Salvatore Manzella
Light Design Andrea Violato
Sound Design Luca De Marinis
In collaborazione con delleAli
Con il sostegno di Fondazione Monza-Brianza, Provincia di Monza e Brianza
Comune di Limbiate, Fondazione Cariplo / progetto Etre
Uno spettacolo che racconta la storia del manicomio di Mombello, tra silenzi e urla,
sofferenza e bellezza, restituendo la vita e le voci di chi ha abitato questo luogo
carico di memorie.
Mombello era un paese nel paese, dove c’era tutto: i campi da calcio, la chiesa, la
tipografia, la lavanderia, la sala del cinema… Mombello era un manicomio: 130
anni di storia, dal 1865 al 1995.
Silenzio, urla e poi silenzio.
Cosa rimane, oggi, di quasi 100.000 pazienti passati di lì. Cosa rimane di loro, i
malati, i matti, “uomini dispari”. E cosa rimane del luogo, del verde acqua dei muri,
oggi scrostati, vandalizzati.
Echi. Lampi. Voci. Storie che ci riportano a un allora, a un dentro, con i suoi
materassi e vasche verticali. Soldi sigarette Serenase.
Con intento documentaristico abbiamo sezionato, scelto e poi rimontato parole e
pensieri, per restituire la realtà di uno dei manicomi più grandi d’Europa alle porte di
Milano: certamente luogo di sofferenza, ma anche, insperatamente, di bellezza e di
amore.
Mombello. Voci da dentro il manicomio ha dato vita a un tour nazionale dal titolo
Case Matte, che ha ottenuto alla compagnia il Premio Rete Critica 2015 per il
miglior “Progetto/Organizzazione”, con la motivazione: “In una nazione che occulta
la sua storia e lascia decadere le ex strutture manicomiali, la caparbietà di Paola
Manfredi e del gruppo che con lei ha condiviso il percorso ha voluto “sottrarre
all’oblio un’infinità di vite, di racconti, poesie, creazioni […]. Ma c’è anche un
secondo obiettivo: quello di reclamare un uso partecipato degli spazi degli ex
manicomi non ancora ristrutturati. Oggi molti di essi sono abbandonati e oggetto di
vandalismo, mentre potrebbero essere salvati e in qualche modo riconvertiti in
luoghi di cultura”. A partire dallo spettacolare Mombello. Voci da dentro il
manicomio, un viaggio all’interno del mondo della follia e dell’internamento (con
tutte le sue abiezioni), il percorso ha toccato nell’autunno 2015 otto ex Istituti
psichiatrici in tutta Italia, attraverso una serie di attività spettacolari e non, che
hanno sensibilizzato, attivato e messo in rete le realtà che operano nei diversi
territori.”
Teatro Periferico, residenza di Cassano Valcuvia, ha saputo trovare una chiave
equilibrata e forte per aprire le porte del manicomio.
(Elena Scolari, PAC, 26/09/2013)
La scelta registica evita programmaticamente di dare (o imporre) un giudizio su
questa “danza della follia”, per lasciare questa responsabilità allo spettatore-testimone.
(Oliviero Ponte di Pino, Ateatro n.151, 25/08/2014)
Un’esplorazione originale dello scivoloso, impervio terreno del disagio mentale, di
grande qualità artistica.
(Claudio Facchinelli, Teatri delle diversità n.66/67, agosto 2014)
Interpreti sorprendenti per sensibilità, precisione e cura della naturalezza.
(Matteo Brighenti, Doppiozero, ottobre 2015)
Paola Manfredi e il gruppo di lavoro hanno ricostruito un quadro preciso delle vite di
molti degli ospiti di Mombello, arrivando a ricreare una sorta di assoluto emotivo.
(Renzo Francabandera, PAC, 07/10/2015)
Teatro militante, vivo e vitale. […]
Una coralità dalla plasticità gericaultiana, interpretata in modo magistrale da attori
dalla prossemica schietta e inequivocabile, ma che non mancano della rotondità
delle persone reali.
(Francesca Romana Lino, Fattiditeatro, 05/11/2015)

