LA PREALPINA / 8.12.2020
CASSANO VALCUVIA - Non mollano l'osso. Anzi, approfittano della chiusura
forzata per «reinventarsi in digitale», studiare, rigenerarsi, cambiarsi d'abito. Cosa
che, detto di una compagnia di attori, e assolutamente normale. In una domanda:
come vivono le piccole compagnie teatrali a sipario chiuso?
Il caso di Teatro Periferico, che ha la sua residenza teatrale nel gioiellino comunale
del paese e che rappresenta un caso raro per la cultura delle valli varesine, è
emblematico di quella "Italia che non molla" di cui tanto si sente parlare di questi
tempi. Anche il doppio spettacolo del 21 e 22 novembre ("L'altro giorno", una
produzione del Teatro Elettrodomestico di Pistoia) è stato annullato: stagione finita,
futuro nero?
La direttrice artistica, Paola Manfredi, non ci sta: «Quest'anno sta andando così:
pazienza. Ma di stare a vedere proprio no. Abbiamo deciso di investire sul digitale,
in particolare sui "corti d'autore". Anzitutto con un video cui stanno lavorando venti
artisti che raccolgono decine di interviste a persone comuni per capire come stanno
vivendo la pandemia. Non un documentario, dunque, ma un progetto artistico vero
e proprio: il nostro punto di vista di attori e registi sulla questione covid». Sarà
pronto verso febbraio e si intitolerà "Il dentro e il fuori”.
Ma non è il solo "corto" in programma: «Riuniremo brevi video da proiettare nelle
case di riposo, dove abbiamo lavorato diverse volte, specialmente fra i malati di
alzheimer, e di cui abbiamo anticipato qualcosa l'anno passato a Palazzo Verbania
di Luino. Fu un successo incredibile». Il titolo sarà "Valigie di ricordi", dalle quali
salteranno fuori le tavolate di famiglie per le feste, le serate davanti alla tv per
seguire il Festival di Sanremo, il lavoro nei campi, la scuola col pennino intinto nel
calamaio... La loro vita, insomma, i loro anni migliori».
E non è tutto. Ancora Paola Manfredi: «Realizzeremo piccoli progetti online di autori
classici della letteratura da calare tramite smartphone nei luoghi di oggi. Un
esempio potrebbe essere l'Inferno e la stazione Centrale di Milano».
Belle idee, d'accordo, ma i denari?
«Ci sono, pochi ma ci sono. Ne ha messi sul tavolo il governo, ne ha trovati
Fondazione Cariplo. Altri siamo sicuri che esistono da qualche parte. Basta saperli
trovare e anche in questo senso ci stiamo dando da fare».
Insomma, largo alla fantasia. Lo diceva anche Eduar

