DA ARCHAEO A CASE MATTE — PAC / 14.6.2015
Spesso è in periferia che cresce il teatro capace di salvare l’anima. E mai come in
questo momento la cosa si dà, visto che la nuova legge sui teatri sta creando
enormi pachidermi e non ha riguardo per le piccole realtà spesso accanitissime in
progetti e sviluppo controculturale. E’ il caso di Teatro Periferico, di Cassano
Valcuvia, una delle più preziose realtà dell’attività teatrale in Lombardia, che con il
progetto Mombello sta per girare l’Italia. Dopo due anni di repliche in luoghi a loro
volta sedi di istituzioni totali (scuole, caserme, carceri…), la compagnia porta
questa estate in giro per l’Italia “Mombello” (da Limbiate a Genova/Reggio Emilia/
L’Aquila/Aversa/Roma/Volterra/Firenze), grazie al progetto CASE MATTE, che
coinvolgerà associazioni impegnate nel recupero della memoria degli internati negli
ex manicomi. Un evento di nuova umanità di cui PAC ha già parlato, che
segnaliamo come da non perdere, anche perché non gode di finanziamenti
pubblici, ma solo del sostegno di associazioni, gruppi e comuni cittadini. E anzi, è
possibile ancora per 15 giorni finanziare il progetto con un’iniziativa di
crowdfunding.
Ma Teatro Periferico è una realtà molto attiva anche per il proprio territorio.
Ha mantenuto ciò che prometteva, ad esempio, Archaeo, la passeggiata teatrale
nella natura, ideata e proposta da Teatro Periferico per i tre fine settimana tra il 23
maggio e il 7 giugno nel territorio delle Valli del Verbano. Il sentiero ciclopedonale,
che si snoda per circa 14 chilometri tra i centri di Valganna, Ghirla, Cunardo,
Ferrera di Varese, diventa un percorso di conoscenza dei luoghi e della loro
antropizzazione.
Il pubblico di questo evento, che è spettacolo, che è viaggio, che è fatica,
convivialità, parole, silenzi, musica, colori, è un gruppo di persone variegato, che
difficilmente potremmo trovare insieme in una sala teatrale, qui attratti dal desiderio
profondamente umano di arte e bellezza, e qui uniti dalla possibilità di farne
liberamente esperienza.
La sensazione benefica e rasserenante di aver preso parte ad una forma d’arte
accogliente ed inclusiva, rimane una traccia forte e viva, dopo la passeggiata. Sono
molte le famiglie con figli che partecipano ad Archaeo. Forse grazie ad una
strategia commerciale che propone delle riduzioni oltre che ai gruppi anche alle
famiglie con almeno due minori. O forse piuttosto per una scelta culturale ed
artistica precisa dell’Associazione Teatro Periferico, che vuole promuovere
l’educazione all’arte e alla bellezza e formare un nuovo pubblico consapevole. Che
questo sia uno scopo del gruppo è dimostrato dalla programmazione della stagione
organizzata nel Teatro di Cassano Valcuvia sotto la direzione artistica di Paola
Manfredi, in cui una particolare attenzione viene data agli spettacoli di teatro per
bambini. Ma soprattutto dall’ideazione di una serie di eventi come questo, pensati
in modo da garantire alle famiglie una fruizione serena e compatibile con le diverse
fasce d’età. “Un week end di arte e persone” ad esempio ha proposto due
spettacoli su Modigliani, il primo, su Pollock l’altro a cui i genitori potevano assistere
scegliendo di far partecipare i bambini al laboratorio di dripping “OGGI POLLOCK
ANCHE IO” che si svolgeva in contemporanea presso il Centro Documentale di
Cassano Valcuvia adiacente al teatro.
Che Teatro Periferico abbia trovato la via giusta per vedere affiancati genitori e figli
oltre che al centro commerciale per far la spesa anche a condividere un’esperienza
artistica e culturale? Il percorso proposto al pubblico vario di Archaeo è ricco ed
articolato. Si incomincia con l’assunzione di un ruolo e di una responsabilità. Gli
spettatori arrivano all’appuntamento con i panni del viandante moderno: scarpe
comode, cappello e occhiali per ripararsi dal sole, acqua, qualche bastone da
trekking con impugnatura in gomma e punta in tungsteno. Si parte per un viaggio
che dura 10 ore. La presenza costante di una natura dalla bellezza ricca e potente
è la grande protagonista di questo percorso: il panorama lungo il lago di Ghirla; la
Torbiera del Pralugano, con il suo straordinario patrimonio di flora e fauna; i boschi
di Cunardo; le cascate Fermona del torrente Margorabbia.
La stessa natura fa da cornice alle testimonianze architettoniche, storiche, di
archeologia industriale e contadina che incontriamo. La Cappella di San Gemolo
del XIII secolo e la Badia dedicata nell’XI secolo allo stesso santo; il Maglio di
Ghirla; il Mulino ad acqua ancora funzionante di proprietà della famiglia Rigamonti
dal 1787; la fornace da calce del XIX sec., dal 1951 sede della Ceramica Ibis,
luogo di incontro di artisti di vari paesi aperto alla ricerca sulle possibilità plastiche,
estetiche ed espressive del materiale. Il racconto dei luoghi è affidato a narratori
“naturali”, persone che quei posti li hanno vissuti e li vivono con il sentimento
intenso dell’appartenenza.
Un posto fantastico, da cui sono passati artisti come Picasso e Fontana, e dove c’è
una mostra a cielo aperto di opere in ceramica accessibile a chiunque
gratuitamente: qui ha danzato Lara Guidetti in una performance organizzata dalla
Compagnia Sanpapié. La danzatrice sta conoscendo una maturità interessante,
con un linguaggio del corpo che cerca insieme eleganza e narrazione, capace
come pochi altri di dialogare con il circostante, con l’ambiente e la parola poetica
che, come in questo caso, l’accompagnava. L’evocativo stabilimento in mattoni
rossi delle Ceramiche Ibis, le cascate, sono state queste le cornici naturali degli
inserti coreutici pensati da Sanpapié.
Ma non l’unica forma di arte scenica proposta: Gianni Coluzzi e Dario Villa hanno
animato in altri momenti a più riprese le passeggiate con contrappunti e situazioni
della Commedia dell’Arte: le maschere di Arlecchino, Pulcinella, Brighella, Zanni fra
i morsi della fame, improvvisazioni nella natura e momenti di avvicinamento del
pubblico a questo patrimonio immateriale della nostra cultura, mentre alle cascate
venivano allestiti nitidi e bucolici tableaux vivants, a cura degli allievi della scuola di
teatro di Cassano Valcuvia. Quadri di derivazione impressionistica, con lavandaie e
colazioni sull’erba di fine Ottocento, con citazioni fra Renoir e Monet ma anche di
matrice cinematografica, che hanno animato l’ultima parte della passeggiata. Un
dialogo con l’arte che Teatro Periferico ha sempre cercato e in questi ultimi anni
trovato con grande forza.
Per conoscere la compagnia e il suo lavoro, a chi potrà, quindi, diamo
appuntamento con le date di Case Matte, per lo spettacolo sulla condizione nei
manicomi e che girerà proprio nelle sedi storiche manicomiali in tutta Italia con il
progetto che Teatro Periferico sta per portare in giro per l’Italia: “Mombello” non
verrà rappresentato nei teatri, ma nei vecchi ospedali psichiatrici, oggi chiusi e, in
molti casi, minacciati dalla speculazione edilizia. Insieme allo spettacolo, nelle
stesse sedi, verranno presentati C’era una volta il manicomio,
passeggiata all’aperto con narrazione della storia del manicomio (Chille de la
Balanza) e la presentazione del libro: Atlante della città fragile, di Gianluigi Gherzi;
inoltre, spettacoli, letture, mostre, narrazioni, incontri – diversi per ogni città – a
cura dei soggetti coinvolti.

