CON ME IN PARADISO — LUINO NOTIZIE / 16.5.2017
“Mentre recito la mia mente si rinfresca, i pensieri e le preoccupazioni si
allontanano”: così Siaka descrive l’esperienza avviata a dicembre con la
Compagnia Teatrale “Teatro Periferico” di Cassano Valcuvia.
I migranti sul palco con la Compagnia Teatrale “Teatro Periferico” di Cassano
Valcuvia. Adama, Abdoulaye, Siaka, Michael, Mauro, Mouhammad e Pape, migranti
richiedenti protezione internazionale, ospiti presso le strutture di Laveno Mombello
e Caravate della Cooperativa Sociale Agrisol, braccio operativo della Caritas
diocesana comasca, la regista Paola Manfredi, il drammaturgo Dario Villa e l’attrice
Elisa Canfora hanno dato vita a uno spettacolo liberamente tratto dall’opera “Con
me in paradiso” di Mario Bianchi. I giovani provenienti da Senegal, Guinea e Niger,
tutti di fede musulmana, si sono confrontati, pagina dopo pagina, con la pièce
proposta, che consiste in una rielaborazione in chiave moderna e originale della
narrazione evangelica dell’incontro tra Gesù e i due ladroni. L’abilità di Paola, Dario
ed Elisa ha consentito di raccogliere e valorizzare, prova dopo prova, le reazioni e i
pensieri suscitati nei sei aspiranti attori da una vicenda ad alcuni di loro nota
(l’Islam infatti riconosce in Gesù un importante profeta), facendoli diventare parte
del copione stesso. Questo faticoso lavoro di co-costruzione del testo ha portato a
mettere in scena, dopo sette mesi di prove settimanali, uno spettacolo suggestivo,
capace di emozionare e divertire.
Non sono mancate le difficoltà: in primo luogo, la costanza alle prove, lunghe e
faticose, soprattutto per i ragazzi che hanno ancora poca dimestichezza con la
nostra lingua. Un altro ostacolo, affrontato in maniera dialogica nella convinzione di
poter trovare un punto d’incontro tra culture diverse, ha riguardato la reticenza dei
giovani migranti nel maneggiare, trasformare, riscrivere, inscenare un testo
religioso, per giunta vicino alla fede islamica.
“I progressi nell’italiano sono sbalorditivi”, nota Paola Manfredi. “All’inizio del
percorso comunicavamo in francese e nelle prime scene abbiamo inserito molte
parti nelle lingue dei ragazzi (Wolof e Mandinka). Nel tempo, le loro competenze
linguistiche sono migliorate e le lingue africane, man mano che lo spettacolo
procedeva, lasciavano progressivamente il posto all’italiano”.
Con lo sguardo già proiettato agli spettacoli (in calendario l’8 e 9 luglio a Cassano
Valcuvia e il 7 luglio a Osnago, all’interno del Festival “Il giardino delle
Esperidi” http://www.campsiragoresidenza.it/IT/r8c1i7y9y1_Con-me-in-
paradiso.ehtml), Mouhammad, che con i suoi 19 anni è il più giovane del gruppo, è
emozionato e contento di poter far divertire il pubblico. Michael (Zachi per gli amici)
racconta di aver fatto parte di un piccolo gruppo teatrale in Togo. Per tre anni lui e i
suoi amici hanno intrattenuto gli ospiti di matrimoni e feste di compleanno con
spettacoli comici. Per lui, ventenne solare che si è conquistato l’affetto di tutti nel
centro d’accoglienza di Caravate, il teatro “è una cosa seria che fa ridere”. Ha fatto
anche parti da donna, rivela, in quanto “le donne non fanno teatro in Togo”.
“Quando andavo a scuola leggevo libri di teatro francese, ma ho letto anche
Romeo e Giulietta. Poi sono arrivato qui, ho sentito parlare di questo laboratorio e
ho pensato che potesse essere una bella esperienza” riferisce Abdoulaye, che in
Senegal ha frequentato i primi due anni della facoltà di geografia e ha rapidamente
imparato l’italiano. “Quando salgo sul palcoscenico e le luci si accendono il mio
pensiero corre alla mia famiglia, alle persone e alla cose che mi sono lasciato
dietro. In qualche modo questo spettacolo racconta anche di loro”.

